Il granito, roccia ignea intrusiva di natura felsica, per le sue intrinseche caratteristiche e per le sue qualità estetiche conosce molteplici applicazioni in disparati ambiti, tra i quali quello abitativo. Infatti, il granito consente di realizzare rivestimenti di valore e di sicuro fascino, oltre a garantire una serie di specifiche che lo rendono destinato a durare a lungo. Naturalmente, essendo una pietra naturale contraddistinta da un elevato grado di porosità, affinché risponda a standard relativi alla resistenza alle macchie e alle abrasioni, necessita di alcuni trattamenti specifici. Inoltre, il granito possiede all’interno della sua struttura dei cristalli che ne attribuiscono quella caratterizzante qualità di lucentezza, e per fare in modo che questo aspetto si conservi nel tempo è necessario che sia sottoposto ad un processo di lucidatura adeguato.
I pavimenti in granito, ad esempio, donano prestigio e raffinatezza ad un ambiente, ma tendono ad opacizzarsi e a perdere luminosità: ciò è dovuto inevitabilmente al passaggio del tempo e all’usura che una qualsiasi superfice subisce, già solo per il semplice calpestio. Per questo uno dei trattamenti principali del granito è la lucidatura, da effettuare attraverso prodotti ed apparecchiature specificamente pensate per tale utilizzo. Ma la fase della lucidatura deve sempre essere anticipata dalla levigatura granito, altro procedimento atto a riportare il granito allo splendore del primo giorno.
Dunque, per intervenire in maniera professionale ed adeguata su una superfice in granito, è anzitutto necessario analizzare la tipologia della pietra, dato che a seconda della composizione minerale e della sua finitura – lucida o opaca – i trattamenti saranno differenti. Si partirà quindi con una serie di operazioni necessarie per ripristinare alcuni tratti del pavimento particolarmente rovinati come la stuccatura e un lavaggio a fondo che permetterà di rimuovere tutte le impurità. A questo punto si potrà procedere con la levigatura vera e propria, di regola condotta attraverso delle mole abrasive specifiche per questo tipo di materiale, in grado di rimuovere le parti usurate senza danneggiare la superficie trattata. Spianatura, sgrossatura, chiusura e finitura sono tipiche fasi del processo di levigatura: la prima è necessaria per mettere in piano la superfice, la seconda elimina le tracce degli abrasivi, la terza è necessaria per ridurre la porosità della pietra e renderla così immune da eventuali liquidi, la quarta rende liscia la superfice e la prepara alla lucidatura.
Questa comporta una serie di ulteriori passaggi, di regola distinti in lucidatura iniziale e finale: la prima è una sorta di fase preliminare che attribuirà al granito un aspetto semilucido. Successivamente, quindi, si interverrà con il trattamento conclusivo che permetterà alla superfice di riottenere la lucentezza di un tempo.
Benché sia possibile effettuare questi procedimenti anche con prodotti chimici, di solito la lucidatura viene realizzata attraverso macchinari specifici dotati di mole abrasive calibrate proprio per le esigenze di pietre silicee e porfidi come il granito. Ovviamente, si tratta di una procedura delicata e non alla portata di tutti, per cui per ottenere dei risultati degni di nota, è sempre necessario rivolgersi a professionisti del settore, capaci di analizzare la tipologia di rivestimento per poi intervenire a regola d’arte. Solo così si potrà riottenere un granito lucente che esalti la bellezza di un ambiente come fosse appena stato posato.